Indice

Commenti e Saggi


25. La Via Lauretana della Salaria gallica


Alternativa sconosciuta

L’esistenza del santuario della Madonna di Loreto è documentata fin dal 1294, quindi il pellegrinaggio da Roma verso la Santa Casa è iniziato fin dagli anni del basso medioevo. Nel periodo tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600, a detta degli storici, il numero dei pellegrini ha subito un forte aumento, tanto che la via fu diciamo restaurata con rettifiche ed allargamenti dallo Stato Pontificio.

Però Esiste un diverso percorso di pellegrinaggio verso la Santa Casa di Loreto sconosciuto agli storici ufficiali, percorso proveniente dal sud e precisamente identificato con l’antica Salaria Gallica. Questa alternativa via Lauretana parte da Roma con la Salaria verso Ascoli poi nelle vicinanze di Mozzano il percorso devia verso nord attraversa Roccafluvione, quindi Comunanza, Amandola, Sarnano, Urbisaglia. Prosegue poi verso Macerata e nell’antica Helvia Recina incrocia la via Luretana della val di Chienti della quale percorrendo l’ultimo tratto si arriva a Loreto. La Salaria Gallica invece, ad Helvia Recina, prosegue per Filottrano, Jesi, Chiaravalle e quindi al mare Adriatico. Questo tracciato che si sviluppa alle pendici dei Monti Sibillini, ricalca quasi per intero la ex strada statale 78 Picena ora provinciale. A Sarnano su questa via, subito dopo l’antico ponte che attraversa il Tennacola, è posta una chiesa dedicata alla Madonna di Loreto.


La chiesa della " Madonna di Loreto" è stata costruita nel XV secolo sull’antico tracciato della “Salaria Gallica” strada che ancora oggi collega, Macerata ad Ascoli Piceno. L’edificio fu costruito dalla "Corporazione della Lana" di Sarnano, corporazione costituita da artigiani dediti alla tessitura e coloritura di tessuti.

Nel 1619 la chiesa fu in parte ricostruita e ristrutturata radicalmente come oggi ci appare, per devozione alla Madonna di Loreto, in relazione al passaggio dei pellegrini che dal sud andavano a nord verso il Santuario della Madonna di Loreto.

La chiesa non ha una facciata tradizionale con il portale d’ingresso, si entra tramite ingressi situati su i due lati laterali dell’aula, con la funzione di passaggio diretto dalla strada. Quindi si entrava, si faceva la sosta, la preghiera e si usciva sulla porta opposta per continuare il pellegrinaggio verso Loreto. La chiesa quindi veniva attraversata all’interno, si rendeva omaggio alla Madonna posta su di una casetta di legno sull’Altare( il sacello) poi si usciva per continuare il cammino. Chi non voleva entrare poteva vedere la statua della Madonna con la Santa Casa, dalla finestra con grata aperta sulla facciata adiacente alla strada. La finestra con grata metallica è molto simile a quella della Santa Casa di Loreto.

L'edificio è costituito da un unico vano a pianta rettangolare di circa m 17,30 x 7,50 ed alta circa m 8.00, orientata con l'asse principale nord-est sud-ovest. Sul lato opposto alla non facciata è situata la sacrestia con copertura in volte pesanti a crociera originali del sec.XV. Sul lato adiacente il torrente Tennacola è posta la casa abitazione.

L’aula della Chiesa è coperta con una volta a botte realizzata in camera a canne e gesso ancorata alle capriate in legno costituenti la struttura portante della copertura. La parte alta delle pareti e tutta la volta sono decorate con pitture relative alla Madonna di Loreto, pitture risalenti al XVII secolo di pregevole fattura specialmente nell'uso della prospettiva. Al centro della volta è raffigurata la traslazione della Santa Casa da Nazaret a Loreto con la Madonna ed angeli, nelle pareti perimetrali vi sono scorci dei loggiati di Loreto posti davanti alla Santa Casa. All’origine lo spazio delle pareti perimetrali che andava dal pavimento all’inizio delle decorazioni era rivestito di arazzi di pregevole fattura.

Le pitture coprono una superficie di circa mq 175. Di rilievo è la parete che contiene l'altare sulla quale è dipinta una struttura architettonica a baldacchino con sei colonne in marmo simile al Rosso di Verona, con uno splendido effetto prospettico tale da rendere in rilievo perfetto l'elemento architettonico.

L'intero edificio è realizzato con muratura in mattoni di cotto rosso esternamente lasciati a faccia vista, solaio di copertura e solai di piano in legno a doppia orditura con pianellato in cotto. Manto di copertura in coppi di cotto. Pavimento della chiesa e sacrestia in cotto originale sec.XVII.

Ora se nel 1619 si è proceduto alla ristrutturazione totale di una chiesa, esistente fin dal ‘400, con conseguenti e rilevanti spese, e che spese viste anche le decorazioni, ci doveva essere un motivo ben fondato: forse questa via sud-est Roma-Loreto era in quell’epoca un percorso alternativo molto importante, per lo meno importante come quello conosciuto passante per Colfiorito e la valle del Chienti.

A tal fine negli anni scorsi ho inviato fotografie e documentazione varia di questa chiesa a tutti gli enti ed anche personaggi che da anni si interessano al cosiddetto recupero della “Via Lauretana” affinché si prendesse coscienza che c’era una alternativa molto degna di essere studiata: nessuna risposta da chicchessia. E’ dall’anno 2000 se non sbaglio che si è sviluppato questo movimento di recupero della via Lauretana classica, sono stati fatti infiniti convegni, seminari di studio, riunioni operative proposte di investimento, vari finanziamenti regionali, associazioni, coinvolgimento di molti Enti Pubblici di tutta la Regione Marche, invece per quest’altra alternativa nulla.

Questo dimostra che lo studio storico è per la maggior parte finalizzato e incanalato non a favore della ricerca volta alla verità ma a favore della convenienza economica e di prestigio. Spero che si possa mettere in luce anche questa via per Loreto se non altro per rendere giustizia alla storia.

novembre 2015

Giuseppe Gentili