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58. Le aziende che delocalizzano


Il problema della delocalizzazione delle aziende, lasciando senza lavoro decine e decine di dipendenti, lo si risolve in un solo modo, senza elemosinare nulla, da nessuno: sequestro in toto della fabbrica, con annessi e connessi da parte dei dipendenti, e nuova gestione dell’attività in cooperativa tra loro. Lo Stato deve fare una legge in questo senso: se una azienda delocalizza vuol dire che non è in fallimento, quindi sequestro dell’azienda, i dipendenti diventano i nuovo proprietari e gestori dell’attività. Direbbero che in questo modo nessuna società straniera verrebbe in Italia, rispondo che chi viene per lavorare e non per delocalizzare non ha alcun problema, se l’azienda chiude perché gli affari vanno male, si chiude senza problemi, lasciando ovviamente in loco l'azienda con tutte le attrezzature, per almeno dieci anni. Ma quando l’azienda, oltretutto con l’aiuto delle maestranze italiane, ha acquisito prestigio anche internazionale, ed inoltre sicuramente ha percepito pure aiuti finanziari dallo Stato Italiano, poi a suo insindacabile giudizio, delocalizza, arriva il sequestro automatico, senza contrattazione sindacale, che poi non risolve mai nulla o quasi. Questo deve fare uno Stato credibile. Mi riferisco alla Carterpillar di Jesi, e a tante altre aziende. Possibile che non c’è nessun partito che proponga una cosa del genere ? non è costituzionale?, cambiamo la Costituzione, le persone soggette alla Costituzione, debbono avere rispetto anche da parte della Costituzione.

gennaio 2022

Arch. Giuseppe Gentili