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61. Beni culturali e neutralità della nazione


Il 70% dei beni culturali mondiali secondo l’ UNESCO sono in Italia. Io dico, il 70% di quelli conosciuti, e quelli che giacciono sotto terra non scoperti? O quelli minori non classificati? O quelli abbandonati e dimenticati? Quante volte è successo che in occasione di scavi dovuti a qualche opera sia stato ritrovato un mosaico, una sequenza di opere di centinaia o di migliaia di anni fa, testimonianze di culture di varie epoche. L’Italia è un territorio che è stato abitato da centinaia e centinaia di anni da popolazioni di diversa origine, pertanto le loro tracce di vita vissuta, manifestazione di culture antiche ed antichissime sono tutt’ora sepolte sotto terra o sotto al mare, o abbandonate, sconosciute, e queste sono infinite. Ma di questo non ce ne rendiamo conto, tanto meno se ne rendono conto i nostri capisciotti politicanti.

In questo tempo, in cui le guerre sembrano tornare di moda, e constatata la realtà suddetta, i nostri politici purtroppo incoscienti di tali valori, non si pongono il problema che un qualsiasi bombardamento del nostro territorio in qualunque parte di esso, periferico, cittadino, in campagna, montagna, in grandi città o nel più piccolo e sperduto villaggio o perfino nel mare, porterebbe a disastri incalcolabili sotto il profilo della distruzione delle testimonianze storico artistiche e la loro cancellazione. La nostra Nazione non si può permettere di schierarsi da una parte o da un’altra in caso di conflitto tra due stati, non si deve permettere di essere bombardata da chicchessia. Quindi la nostra Italia deve essere neutrale a livello mondiale, non si deve interessare degli scontri di altri popoli, non deve prendere alcuna posizione, perché in essa, Italia, è contenuta la testimonianza storica della vita umana sulla Terra. Presa coscienza di quello che abbiamo si dovrebbe convincere i nostri politici ad adottare una situazione di questo genere nei confronti di ogni altra Nazione. Ricordiamo la fine che ha fatto il monastero di Cassino sotto le bombe degli americani , poi come al solito sul luogo non c’era nulla, in questo caso nessun tedesco; e comunque un complesso del sesto secolo, un monastero fondato direttamente da San Benedetto è stato ridotto in un mucchio di macerie. Tutti si sbracciano a parole per i beni culturali, ma a nessuno frega niente di questi, o a pochissimi, e di ciò ne ho ben testimonianza diretta.

Una presa di posizione di questo genere oltretutto genererebbe un sistema turistico tale che non avremmo più bisogno di nessuna altra attività industriale, solo quella agricola, la nostra grande industria sarebbe l’Italia stessa. In questo caso potremmo scegliere di produrre solo cose adeguate alla condizione del “Museo Storico Artistico Italia”, con grande beneficio dell’ambiente che così accrescerebbe il suo valore economico- turistico. L’Italia non è uguale a nessuna altra nazione della Terra, l’Italia è patrimonio culturale dell’umanità in ogni metro quadrato di territorio. Pensiamo a quali immense possibilità di lavoro ne deriverebbero, allora sì che avrebbe senso continuare a scavare per mettere in evidenza tutta l’Italia storica, perché ci sarebbe anche il fine economico ed occupazionale; questa è radicale programmazione per lo sviluppo. L’Italia neutrale non si schiera né con Tizio né con Caio, lasciamo le beghe guerraiole ai popolini del mondo, l’Italia ha finalità ben più alte e di valore per l’intera umanità. Anche la forma geografica dovrebbe farlo capire a tutti, con il destino segnato fin dalla sua origine, nessuna altra Nazione al mondo è così caratterizzata morfologicamente.

Giuseppe Gentili, Sarnano 7 agosto 2022